Folgore!

Folgore mostrine testata BLa Storia di un nome glorioso

PREMESSA: La nascita di un mito

Così l’ufficiale arruolatore nel 1941:
L’arruolamento è volontario…Pensateci, soldati. Le prove per accedere al corso sono molto ardue, il corso è molto duro, non tutti arrivano al brevetto. La specialità è giovane, le incognite sono tante. I combattimenti riservati all’unità prevedono un’alta percentuale di perdite. Solo avendo coscienza di queste cose ed accettandole, potrete diventare dei buoni paracadutisti”
……..Accettammo in undici. Otto furono scartati alla visita medica. Due furono mandati via da Tarquinia. Rimasi l’unico degli undici, e penso che il merito, più che mio, sia stato del mio brevetto di Radio Trasmettitore”…
(Emilio Camozzi – dal sito http://www.congedatifolgore.com)

La selezione era durissima; erano tutti volontari e la loro salute fisica e mentale era una solo delle prerogative per accedervi. Non si cercavano dei Superman carichi di muscoli ma giovani con nervi d’acciaio il cui fisico fosse in grado di superare i duri allenamenti, le fatiche, i sacrifici, le privazioni di sonno e alimenti, nonché di sopportare stoicamente la stanchezza e il dolore. Capacità, quest’ultima, sicuramente legata anche alle doti mentali che prevedevano un forte spirito di sacrificio, basato su istintivi e radicati ideali (Patria, Comunità, Famiglia, ecc.), senso del dovere, accettazione della disciplina e auto-disciplina. Erano figli del popolo, di operai, contadini, commercianti, pochi con titolo di studio, ma con la enorme vitalità di una giovane nazione e con la fiducia nel futuro. Non dovevano diventare super-eroi (e le loro fotografie di semplici bravi Folgore 1941 primi militi 2“ragazzi” lo dimostrano) ma un esempio per risvegliare in altri gli stessi positivi sentimenti e apprezzamento di quei valori civili e sociali. Avrebbero dovuto essere le basi di una società dove il singolo era veramente unico e importante ma anche pronto a sacrificarsi per il bene di tutti.
Cameratismo, immenso e distaccato amore per la vita, propria e dei compagni-fratelli, e rispetto per quella degli altri.
Una mente e un fisico ben coordinati, una viva curiosità di paracadutismo 7 eserciziapprendimento, pochissime necessità basilari, istintiva e ragionata capacità di affrontare il pericolo e il rischio.
Il 60% non superò la selezione; quelli che la superarono non avevano dimostrato di essere già tutto questo ma, per i più, solamente di essere predisposti per diventare uomini particolari.

E lo divennero… gli allenamenti, le prove, le esercitazioni ci furono su tanti campi (Tarquinia, Puglia, ecc.)… ma poi si trovarono sul campo di battaglia perfino con un compito diverso da quello per cui si erano specificatamente preparati… ma la base era solida!
Lì furono chiamati “FOLGORE” e da allora quel nome ha acquistato un peso diverso, e non solo in Italia, ed è pronunciato con orgoglio non solo da chi tuttora lo riveste ma da tutti coloro che, per un pur breve periodo, l’hanno gridato vestendo una divisa!
Ed è così anche per gli ex di quella parte della Divisione Fanteria Folgore, posta a guardia dei confini nord-orientali dal 1945, che non erano volontari, non erano paracadutisti, non passarono durissime selezioni ma, prima che venisse ricostituito un corpo speciale di paracadutisti analogo all’idea originale – la Brigata Paracadutisti Folgore nel 1967 – seppero con dignità assolvere il proprio dovere, durante la normale leva, tenendo alto quell’esempio e respirando ancora nell’aria delle particelle di quel favoloso MITO creatosi allora.

…”L’intero addestramento era quindi finalizzato alla preparazione di combattenti di tipo nuovo sul piano fisico, professionale e morale poiché, alla base di tutta l’opera, c’era la convinzione che un corpo d’élite dovesse nascere non da vocazioni individuali all’eroismo, ma da una preparazione adeguata da tutti i punti di vista, tecnici e morali.
Per quanto riguarda le modalità d’impiego dei reparti d’assalto possiamo evidenziare come, i reparti d’assalto della Seconda Armata, furono preparati essenzialmente per colpi di mano, contrattacchi, azioni ad obiettivi limitati e assalti di sorpresa ma, per il loro completo successo, era assolutamente indispensabile l’appoggio della fanteria
”…
(Emilio Camozzi – dal sito http://www.congedatifolgore.com)

I_______________________________________________________________________________

STORIA della FOLGORE

La Divisione  Paracadutisti originale prevede la seguente organizzazione:
Comando e Compagnia comando divisionale, 20ª Compagnia mortai (81 mm mod.35), 20ª Sezione sussistenza, 20ª Sezione intendenza, 260º Ufficio postale da campo, Compagnia genio collegamenti, Compagnia genio minatori-artieri, Reparto trasporti, Sezione sanità,
Compagnia Carabinieri, 8° Battaglione guastatori paracadutisti con: Compagnia comando e 3 Compagnie guastatori paracadutisti.
Reggimento artiglieria paracadutisti con: Comando e batteria comando, e 3 Gruppi artiglieria paracadutisti con: Batteria comando e 2 Batterie artiglieria paracadutisti ciascuno
Reggimento fanteria paracadutisti con: Comando e Compagnia comando, Compagnia cannoni reggimentale e 3 Battaglioni paracadutisti con Compagnia comando e 3 Compagnie paracadutisti ciascuno.
Reggimento fanteria paracadutisti con: Comando e Compagnia comando, Compagnia cannoni reggimentale e 4 Battaglioni paracadutisti con Compagnia comando e 3 Compagnie paracadutisti ciascuno.
Dotazione cannoni 47/32 mod.35; totale organico di circa 6.000 Uomini con 300 ufficiali.
folgore 1942 mostrine corpiResosi necessario l’impiego oltremare come unità terrestre, nel luglio 1942 è denominata 185° Divisione di Fanteria “Folgore”. Le sue unità, quindi, assumono la denominazione di 185°, 186° e 187° Reggimento Fanteria “Folgore” e 185° Reggimento Artiglieria “Folgore”.
Il 185° Fanteria, prima di partire, cederà due battaglioni al 187° che, rimasto in patria, lascia la “Folgore” e, preso il nome di 185° Reggimento “Nembo”, diviene il nucleo costitutivo di una seconda divisione paracadutisti, che resterà in Italia e ritroveremo nella sua Storia.

folgore 1942 mostrinaA partire dal 15 Luglio 1942, la Divisione incomincia il suo trasferimento in Africa, in parte a mezzo ferrovia via Trieste, Belgrado, Salonicco, Atene e poi in aereo, Tobruk, Bardia, Sollum, Fuka. Il resto della Divisione in nave, e in aereo da Lecce.
La storia delle battaglie di El Alamein è riportata in tanta letteratura e anche in una bellissima mappa interattiva dell’E.I.; là quegli uomini si coprirono di gloria, di medaglie (ben 23 delle 36 Medaglie d’Oro assegnate allora saranno per militi della Folgore) e di riconoscimenti anche da parte degli avversari. La piccola Divisione si trovò di fronte il 13° Corpo d’Armata!
Gli inglesi arrivarono a selezionare una speciale unità denominata “anti-folgore” per poterla fronteggiare!
Solo alcuni flash tratti da memorie e documenti ufficiali:
folgore 1942 artigl truppa– …”Lasciata a Derna tutta l’attrezzatura per l’aviolancio e armata solamente di mitra Beretta, mortai da 81 e cannoncini anticarro 42/32, appiedata, attraverso i passi del Cammello e del Carro, la “Folgore” arriva e si attesta nella infernale Depressione di El Qattara.
I 5.000 uomini, di cui 600 non paracadutisti, prendono posizione ai margini della Depressione dopo avere conquistato sanguinosamente il massiccio dell’Himeimat…

– …”Rommel, in visita al IV° battaglione disse al comandante, tenente colonnello Alberto Bechi Luserna: “Con gente simile si va in capo al mondo, occorrerà frenarli anziché spingerli in battaglia“.
-…”Il generale Stumme ordinò di intensificare le pattuglie offensive e disse: ”Segnalo il tipo perfetto di pattuglia, che consiglio a tutte le unità tedesche e italiane. E’ quello praticato dalla Folgore. Le altre divisioni si documentino. Elogio vivamente i paracadutisti italiani per il loro mordente”.
folgore 1942 qattara mappa– ….”La pattuglia tedesca era composta da un sottotenente, da un sergente e da sei paracadutisti. Nell’oscurità, il sottotenente saltò su una mina. Il sergente decise di rientrare e di lasciare l’ufficiale sul posto. A suo giudizio il sottotenente non poteva essere trasportato perché si sarebbe messa a repentaglio la vita degli altri. Ritornarono alle nostre linee, ma, dopo aver salutato i tedeschi, i nostri due paracadutisti tornarono a recuperare il corpo dell’ufficiale. Lo trovarono semi dissanguato, ma vivo e lo riportarono al suo reparto. Interrogati sul perché fossero tornati indietro, risposero: ”Noi siamo abituati a fare così”. Tornarono alla loro buca, ma dopo poco tempo vennero svegliati perché il maggiore Hubner li voleva al suo posto comando. Lì giunti trovarono il generale Ramcke, che li decorò con la Croce di Ferro
folgore 1942 qattara postazione– …”Sul fronte sud, quello della Folgore, alle 20.45 del 23 ottobre 1942 si scatenò un bombardamento violentissimo. In quel tratto di fronte il nemico non riuscì a passare. Fu vinto dalla tenacia, dal coraggio e dall’eroismo dei Folgorini. Gli episodi di eroismo furono numerosi.
– …”La notte del 3 novembre la “Folgore” riceve l’ordine improvviso ed inatteso di arretrare sulla linea Gobel-Karak, 25 Km più indietro, lasciando il Raggruppamento Camosso (300 uomini) decimato a resistere sino all’esaurimento delle munizioni. folgore 1942 molotovIl sottoscritto è del gruppo dei 300. Caduto il mio comandante di compagnia ten. Liberace, medaglia d’oro al V.M., caduti i serventi del 47/32 rimasto, resto solo al pezzo e sparo gli ultimi colpi. Con un proiettile E.P. (Effetto Perforante) riesco a bruciare un cingolato: da allora sarò chiamato “ultimo colpo.
– …Non venne issata nessuna bandiera bianca. folgore 1942 qattara carroFu chiamata l’adunata. Il capitano Mautino presentò la forza al maggiore Zanninovich, che fece lo stesso col colonnello Camosso: ”Ufficiali 32, truppa 272”. Il nemico, che ci circondava anche con autoblindo, presentò le armi ai superstiti.
Erano le ore 14.35 del 6 novembre 1942.
– Reuter, 11 Novembre 1942: “La resistenza opposta dai resti della divisione “Folgore” è invero ammirevole”.
– Associated Press: ”La Divisione “Folgore” ha resistito al di là di ogni possibile speranza”.
– BBC: “Dobbiamo davvero inchinarci davanti ai resti di coloro che furono i leoni della “Folgore””.
– L’appellativo “leoni della Folgore” fu coniato da Churchill, la sera del 27 novembre 1942, durante un intervento alla Camera dei Comuni.
…“
Il militare tedesco stupì il modo, la Folgore stupì il militare tedesco”.
La Folgore entrava nella leggenda.
La divisione viene ritenuta sciolta ufficialmente il 23 Nov.1942 dopo El Alamein ma un pugno di circa 400 Folgorini, insieme a Granatieri, Bersaglieri e Fanti Tedeschi, riesce a rompere l’accerchiamento degli Inglesi ed continuerà a combattere strenuamente per altri 6 mesi durante tutta la ritirata dalla parte occidentale dell’Egitto e in tutta la Libia fino in Tunisia
folgore 1942 TAKROUNA“Quella” FOLGORE finisce realmente quando in Tunisia, a Takrouna, i superstiti di El Alamein, ormai ridotti a un solo battaglione di 400 uomini, poi ridottosi ancora per le perdite a compagnia di 150, gli ultimi 50 rimasti (quasi tutti feriti) si arrendono il 21 aprile 1943.

Durante l’ultimo assalto, al C.M. Paracadutista Giambattista CORLAZZOLI di Bergamo fu tranciato da una raffica di mitra il braccio destro sopra il gomito che rimase attaccato solo da alcuni brandelli di carne. Quando il tenente lo raggiunse nella trincea, il Corlazzoli gli porse con la mano sinistra la propria baionetta e gli disse : “Comandante finisca l’opera. Questo braccio io lo offro volentieri alla Patria”. Fu decorato anche lui con la Medaglia d’argento al V.M. e con una di bronzo per un precedente atto di eroismo. Questo episodio sintetizza meglio di ogni altro lo spirito di abnegazione dei Ragazzi della Folgore, il loro coraggio, il loro valore.

Sacrario el al targa
folgore 1942 el al mappaPer chi volesse approfondire: La battaglia di El Alamein e
Elenco dei caduti di El Alamein
Elenco dei dispersi a El Alamein
dal sito http://www.congedatifolgore.com.

E, prese da diversi siti, sono anche qui riportate le testimonianze di alcuni dei reduci di quei tremendi mesi. Interessantissime le memorie di Emilio Camozzi, sottufficiale del Genio Collegamenti scomparso nel 2012, come pure le sue considerazioni espresse in una “lettera al postero“. E tra tutti rifulge il nome dell’Ing. e Maggiore Paolo Caccia Dominioni, autore di libri ma sopeattutto artefice della costruzione del Sacrario di El Alamein.

II______________________________________________________________________________

La FOLGORE dopo El Alamein

Una parte dell’originaria Folgore era però rimasta in Patria; infatti, dal 15 settembre 1942, il 185° Fanteria, che aveva ceduto due battaglioni al 187° in partenza ed era diventato la 184° Divisione “Nembo”, dopo essere stato ampliato per creare la seconda divisione Folgore 1941 primi militiparacadutisti. Quel triste 8 settembre 1943 che vide l’Italia dividersi su due fronti avversi, segnerà la storia anche della ”Nembo” poiché anch’essa, allo stesso modo, si dividerà. Quegli eredi della prima Folgore diventano i nuclei di due diversi corpi, con lo stesso spirito di sacrificio ma in parti contrapposte.
Dal 25 settembre 1944 al 25 aprile 1945 in Italia saranno ricostituite ben due unità militari “Folgore”, impiegate come Fanteria convenzionale, ma una al Nord e l’altra al Sud,… evidentemente, anche in un’Italia tragicamente divisa, il richiamo ai valori che quel nome rappresentava, era una forte necessità comune

STORIA della Folgore al Nord
22 aprile 1944 – 25 aprile 1945Reggimento Paracadutisti “Folgore – Tradate (Va) – alle dipendenze della Aeronautica Nazionale Repubblicana, raccogliendo una parte della Divisione “Nembo” (1200 uomini), scioltasi con l’armistizio, e così strutturato:
folgore 1944 rsi nettunoComando e Compagnia comando, Reparto di guardia, Reparto collegamenti, Reparto sanità, Compagnia trasporti e 3 Battaglioni paracadutisti (Folgore, Nembo e Azzurro) con Comando e Compagnia comando, Plotone collegamenti, Plotone pionieri e 4 Compagnie paracadutisti ciascuno. Dopo alcune battaglie nel Lazio contro gli sbarchi di Anzio e Nettuno, dalle quali uscirà ancora una volta decimato, e sul confine nord-orientale contro l’esercito titino, finirà il conflitto a guardia del confine alpino nord-occidentale nella zona del Monginevro e Moncenisio. I vari Reparti concluderanno la loro storia arrendendosi infine agli americani con l’onore delle armi. Parte del personale si ritroverà comunque in seguito in quel Centro Esperienze Paracadutismo Militare, poi Centro Militare Paracadutismo, che nel 1946 verrà formato a Roma. 

STORIA della Folgore al Sud:
25 settembre 1944 – 15 ottobre 1945 Gruppo di Combattimento “Folgore – Caserta – come unità folgore 1944 g di c fotodell’Esercito Cobelligerante Italiano (con altri 5 Gruppi: Friuli, Legnano, Cremona, Mantova e Piceno), costituita dai Reggimenti: Paracadutisti “Nembo” (l’altra parte della Divisione “Nembo” scioltasi con l’armistizio- 500 uomini), Marina “San Marco”, Artiglieria Paracadutisti, 185ª Compagnia Genio Collegamenti e 2 Compagnie Genio Artieri. Dopo le feroci battaglie tra il Senio e il Santerno, terminerà la guerra in Veneto, ma la sua storia proseguirà attraverso varie trasformazioni.

Al termine di questo terribile e tormentato periodo avviene però un episodio particolare (già riportato in altre pagine) che testimonia il carattere “speciale” che anima tutti i “Folgorini.

III_____________________________________________________________________________

La FOLGORE nel dopoguerra

Alla fine del conflitto, scioltasi la Folgore del Nord, la sola unità di paracadutisti ancora operante era il Reggimento paracadutisti Nembo inquadrato nel Gruppo di Combattimento Folgore che, dopo il congedo dei militari brevettati, anche se in gran parte impegnati negli anni di guerra come unità di fanteria convenzionale, non disponeva più di effettive capacità di aviolancio. Anche le qualifiche di brevetto non erano più conseguibili, in quanto le condizioni di pace precludevano alle forze armate italiane di disporre di unità di paracadutisti.
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E’ disponibile oggi una vasta letteratura riguardante quel travagliato periodo storico ma sicuramente un volume ben documentato e riportante tantissimi fatti è quello redatto da Nino Arena, giornalista e autore di vari saggi storici, per la Casa Editrice Mursia dal titolo “AQUILE SENZA ALI”, ristampato in più edizioni.
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Il Reggimento venne ben presto convertito in un’unità di fanteria leggera convenzionale
Assunta dal 15 ottobre 1945 la denominazione di Divisione leggera di Fanteria “Folgore”, ampliata nel 1947 e motorizzata nel 1949, è stata una Grande Unità dell’E.I. e ha costituito per un quarantennio una delle colonne delle unità operative del 5º Corpo d’Armata, la più sostanziosa delle strutture poste a difesa della frontiera nord orientale dell’Alleanza Atlantica. Il Comando della “Folgore” era dislocato a Treviso a “Villa Margherita”..
Ma, in separata sede, si comincia a ricostruirne un’altra che porterà ad avere nuovamente due unità militari diverse sotto il nome di Folgore dal 1968 al 1986. Infatti:

♦- dal Gruppo di Combattimento Folgore e dalla successiva conversione del Reggimento suddetto, con sede nel Veneto, nasce il 15 Ottobre 1945 la Divisione Folgore, di Fanteria, leggera, comprendente il Reggimento “Nembo” (ormai unico erede dell’originale Folgore), che diventa prima (1949) “Motorizzata”  poi, con l’abolizione del livello reggimentale (1976) “Meccanizzata”, abbandonando del tutto la tipologia di “aviotrasporto” con l’acquisizione di mezzi corazzati della Brigata  Vittorio Veneto. Infine, con l’abolizione del livello divisionale, termina la sua storia e viene sciolta il 31 ottobre 1986.

♦- ma poco dopo quell’ottobre 1945 (nel 1946), era nato a Roma, il Centro Esperienze Paracadutismo Militare che sforna (1948, dopo l’adesione dell’Italia alla Nato) 2 Compagnie Sperimentali Paracadutisti , che diventano (1952) Battaglione Paracadutisti, poi (1957) Iº Gruppo Tattico Paracadutisti, poi (1963) Brigata Paracadutisti e infine nel 1967 la Brigata Folgore che assorbirà (1991) dalla precedente Divisione ormai trasformatasi, il Battaglione “Nembo” e adotterà il basco amaranto. Questa Brigata,  dal luglio 2019, è inquadrata con altre 3 Brigate nella Divisione Vittorio Veneto.

IV______________________________________________________________________________

La Storia della Divisione di Fanteria “Folgore”

folgore mecc altra casemaHa costituito per un quarantennio una delle colonne delle unità operative del Vº Corpo d’Armata, la più sostanziosa delle strutture poste a difesa della frontiera nord-orientale dell’Alleanza Atlantica.
Dal Gruppo di Combattimento Folgore, l’originario Reggimento, con l’acquisizione del Reggimento Fanteria “Garibaldi”, diventa dal 15 ottobre 1945
♦- Divisione fanteria leggera “Folgore”, con Comando e Quartier Generale a Villa Margherita (Treviso); questa viene ampliata nel 1947 con i reggimenti 5º artiglieria contraerei, 41º artiglieria controcarri, 33º artiglieria campale e Gruppo esplorante 5º Lancieri. Ulteriormente rinforzata, diventa dal 1949 al 1975
♦- Divisione fanteria motorizzata “Folgore” ed è così strutturata:
183º Reggimento Fanteria “Nembo” – aviotrasportato
182º Reggimento Fanteria corazzato “Garibaldi”
53º Reggimento Fanteria d’Arresto “Umbria”
82º Reggimento Fanteria “Torino”
33° Reggimento artiglieria campale
11° Battaglione bersaglieri – M 113
13° Battaglione carri – M 47 PATTON
Battaglione Trasmissioni “Folgore”
Battaglione Genio Pionieri “Folgore”
12° Gruppo Squadroni esplorante “Cavalleggeri di Saluzzo”
Raggruppamento Servizi “Folgore”
Compagnia Bersaglieri Controcarri – 106 s.r.
Sezione Aerei Leggeri “Folgore” L19E
Sezione Elicotteri “Folgore” AB206
Dal 1952 entra a far parte del nuovo V° Corpo d’Armata con la Divisione corazzata “Ariete” (Pordenone), la Divisione fanteria “Mantova” (Gorizia), il Battaglione “San Marco“, il Gruppo Mezzi da Sbarco e varie unità di supporto.
Ristrutturatosi l’ l’E.I. con l’abolizione del livello reggimentale, diventa il 23 ottobre 1975
♦- Divisione meccanizzata “Folgore”
 ripartita su tre brigate e adotterà il basco nero:
Brigata meccanizzata “Gorizia” con :
Reparto comando e trasmissioni “Gorizia” (Gorizia)
183º Battaglione fanteria meccanizzato “Nembo” (Gradisca d’Isonzo)
41º Battaglione fanteria meccanizzato “Modena” (Villa Vicentina)
82º Battaglione fanteria meccanizzato “Torino” (Cormons)
63º Battaglione fanteria d’arresto “Cagliari” (San Lorenzo Isontino)
22º Battaglione carri “Medaglia d’Oro Piccinini” (San Vito al Tagliamento)
46º Gruppo artiglieria da campagna semovente “Trento” (Gradisca d’Isonzo)
Battaglione logistico “Gorizia” (Gradisca d’Isonzo)
Compagnia controcarri “Gorizia” (Gorizia)
Compagnia genio pionieri “Gorizia” (Cormons)
Brigata meccanizzata “Trieste” con :
Reparto comando e trasmissioni “Trieste” (Bologna)
37º Battaglione fanteria meccanizzato “Ravenna” (Bologna)
40º Battaglione fanteria meccanizzato “Bologna” (Bologna)
66º Battaglione fanteria meccanizzato “Valtellina” (Forlì)
11º Battaglione carri “Medaglia d’Oro Calzecchi” (Ozzano Emilia)
21º Gruppo artiglieria da campagna a traino meccanico “Romagna” (Bologna)
Battaglione logistico “Trieste” (Budrio)
Compagnia controcarri “Trieste” (Bologna)
Compagnia genio pionieri “Trieste” (Bologna)
Brigata corazzata “Vittorio Veneto” con :
Reparto comando e trasmissioni “Vittorio Veneto” (Villa Opicina)
2º Gruppo squadroni meccanizzato “Piemonte Cavalleria” (Villa Opicina)
6º Gruppo squadroni carri “Lancieri d’Aosta” (Cervignano del Friuli)
9º Gruppo squadroni carri “Lancieri di Firenze” (Borgo Grotta Gigante)
8º Gruppo artiglieria campale semovente “Pasubio” (Banne)
Battaglione logistico “Vittorio Veneto” (Cervignano del Friuli)
Squadrone controcarro “Vittorio Veneto” (Banne Trieste)
Compagnia genio pionieri “Vittorio Veneto” (Cervignano del Friuli)
Comando, Quartier Generale e Unità di supporto divisionali, comprendenti :
184º Battaglione trasmissioni “Cansiglio (Treviso)
28º Battaglione Fanteria “Pavia” C.A.R. (Centro addestramento reclute) (Pesaro e Fano)
33º Battaglione fanteria d’Arresto “Ardenza” (Fogliano Redipuglia)
53º Battaglione fanteria d’Arresto “Umbria” (Pavia di Udine)
1º Battaglione Lagunari “Serenissima” (Venezia-Malcontenta))
Battaglione mezzi anfibi “Sile” (Venezia-Sant’Andrea)
Battaglione logistico di manovra “Folgore” (Treviso)
Battaglione sanità “Folgore” (Quadro) (Treviso)
184º Battaglione genio pionieri “Santerno” (Villa Vicentina)
12º Gruppo Squadroni esplorante “Cavalleggeri di Saluzzo” (divisionale) (Gorizia)
33º Gruppo artiglieria da campagna ”Terni” (Treviso)
184º Gruppo artiglieria pesante campale semovente “Filottrano” (Padova)
13º Gruppo artiglieria contraerei leggera “Condor” (Quadro) (Treviso)
47º Gruppo squadroni ERI “Levrieri” (Treviso)
Gruppo specialisti di artiglieria “Folgore” (Treviso)
Deposito divisionale “Folgore” (Treviso)
Sezione Carabinieri “Folgore” (Treviso)
Comando Truppe Anfibie (Venezia-Lido)
La Divisione è stata sciolta il 31 ottobre 1986, a seguito della riorganizzazione dell’Esercito conseguente all’abolizione del livello Divisionale, e riorganizzata in Brigate indipendenti. Oggi non ne esiste traccia perfino nell’archivio dell’Esercito ! Complimenti
Il 183º Reggimento Fanteria “Nembo”, che era stato ridotto a battaglione e inquadrato nella Brigata meccanizzata “Gorizia” aveva mantenuto tuttavia sul basco nero il fregio con le ali e il gladio tipico delle aviotruppe; nel 1991 il Battaglione era stato sciolto e la bandiera di guerra assegnata al ricostituito 183º Battaglione paracadutisti “Nembo” che, trasferito a Pistoia, era stato organicamente inquadrato nella Brigata Paracadutisti “Folgore”. Infine, il 23 aprile 1993, il battaglione tornato reggimento, ha assunto l’attuale denominazione.
La tradizione del Gruppo di Combattimento Folgore passa con esso alla Brigata Paracadutisti “Folgore”.

V_______________________________________________________________________________

La Storia della Brigata Folgore

Nel 1946 venne formato a Roma il Centro Esperienze Paracadutismo Militare, poi Centro Militare Paracadutismo, che, con mezzi di recupero e nonostante varie difficoltà, riuscì a riprendere una limitata attività di addestramento. Dal 1948, con il progressivo allentarsi delle restrizioni imposte dalle condizioni di pace, si attivarono due Compagnie Sperimentali Paracadutisti che nel 1952 diedero vita al Battaglione Paracadutisti. Con l’espansione del Centro, l’attivazione di un Reparto carabinieri paracadutisti, di un Reparto sabotatori paracadutisti e di altre unità di supporto nel 1957 il Battaglione divenne 1º Gruppo Tattico Paracadutisti e fu concesso l’uso del basco grigioverde (in memoria del basco della 184ª Divisione paracadutisti “Nembo”) con divisa originale dei paracadutisti della Folgore nel 1942.
Il 1º gennaio 1963, ulteriormente rinforzato, diventa Brigata Paracadutisti  e viene inquadrata nel VI° Corpo d’Armata (Bologna) con le Brigate di Fanteria Friuli e Trieste.
Brigata FolgoreDal 10 giugno 1967 l’unità viene denominata Brigata Paracadutisti “Folgore, e il colore del basco divenne amaranto.
Da quel giorno torneranno, come nel 1944 e fino al 1986, ad esistere due unità militari con il nome Folgore: la suddetta Brigata Paracadutisti “Folgore” nel VI° Corpo d’Armata (Toscana) e la Divisione fanteria “Folgore” nel V° Corpo d’Armata (Veneto).
Dopo lo scioglimento del VI° Corpo d’armata, avvenuto il 1º aprile 1972 la Brigata paracadutisti Folgore (con le due brigate di fanteria Friuli e Trieste) passa alle dipendenze della VII° Comando militare territoriale (Regione Militare Tosco-Emiliana).
Dal 1° ottobre 1975, con l’abolizione del livello reggimentale,  l’organico della grande unità comprende: Reparto Comando e Trasmissioni, 1° Battaglione Carabinieri Paracadutisti “Tuscania”, 2° Battaglione Paracadutisti “Tarquinia”, 5° Battaglione Paracadutisti “El Alamein”, 9° Battaglione d’Assalto Paracadutisti “Col Moschin”, 3° Battaglione Paracadutisti “Poggio Rusco”, 185° Gruppo Artiglieria da Campagna Paracadutisti “Viterbo”, Battaglione Logistico “Folgore” e reparti minori. Dal gennaio 1983 torna alle dipendenze del Comando Brigata anche la Scuola Militare di Paracadutismo.
(Contemporaneamente la Divisione motorizzata “Folgore” diventa “meccanizzata”  e suddivisa in tre brigate)
Nell’ottobre 1976 vengono consegnate ai battaglioni della Brigata le bandiere di guerra della 185° Divisione di Fanteria “Folgore” del 1942 :
• al 2º Battaglione la bandiera già del 187º Reggimento Fanteria Paracadutisti della Divisione “Folgore”
• al 5º Battaglione la bandiera già del 186º Reggimento Fanteria Paracadutisti della Divisione “Folgore”
• al 9º Battaglione la bandiera già del 10º Reggimento arditi
• al 185º Gruppo artiglieria resta la bandiera del 186º Reggimento Paracadutisti della Divisione “Folgore”,
Il 1° gennaio 1986, entra nella Forza di Intervento Rapido (FIR), unità interforze costituita per intervenire con immediatezza contro minacce interessanti l’intero territorio nazionale.
Dal 31 maggio 1991 assorbe dalla Divisione meccanizzata “Folgore”  il ricostituito 183° Battaglione Paracadutisti “Nembo”.
Dal 1° dicembre 2000, inserita nel Comando Forze di Proiezione, passa alle dipendenze del 1° Comando Forze di Difesa con alcuni cambi di organico.
dal 1° luglio 2019 la Brigata paracadutisti “Folgore” è inquadrata con altre 3 Brigate nella Divisione Vittorio Veneto (ex Div. Friuli – ex Div. Mantova) che è così strutturata: Comando di divisione (Firenze) e:
132ª Brigata corazzata “Ariete (Pordenone)
– Reparto comando e supporti tattici “Ariete” – Pordenone
– Reggimento “Lancieri di Novara” (5º) – Codroipo
– 32º Reggimento carri – Tauriano
– 132º Reggimento carri – Cordenons
– 11º Reggimento bersaglieri – Orcenico Superiore
– 132º Reggimento artiglieria corazzata “Ariete” – Maniago
– 10º Reggimento genio guastatori – Cremona
– Reggimento logistico “Ariete” – Maniago
Brigata paracadutisti “Folgore (Livorno)
– Reparto comando e supporti tattici “Folgore” – Livorno
– Reggimento “Savoia Cavalleria” (3º) – Grosseto
– 183º Reggimento paracadutisti “Nembo” – Pistoia
-186º Reggimento paracadutisti “Folgore” – Siena
– 187º Reggimento paracadutisti “Folgore” – Livorno
– 185º Reggimento artiglieria paracadutisti “Folgore” – Bracciano
– 8º Reggimento genio guastatori paracadutisti “Folgore” – Legnago
– Reggimento logistico “Folgore” – Pisa
– Centro addestramento paracadutismo – Pisa
Brigata di cavalleria “Pozzuolo del Friuli” (Gorizia)
– Reparto comando e supporti tattici “Pozzuolo del Friuli” – Gorizia
– Reggimento “Genova Cavalleria” (4º) – Palmanova
– Reggimento lagunari “Serenissima” – Mestre
– Reggimento artiglieria a cavallo – Vercelli
– 3º Reggimento genio guastatori – Udine
– Reggimento logistico “Pozzuolo del Friuli” – Remanzacco
Brigata aeromobile “Friuli” (Bologna)
– Reparto comando e supporti tattici “Friuli” – Bologna
– 66º Reggimento fanteria aeromobile “Trieste” – Forlì
– 5º Reggimento AVES “Rigel” – Casarsa della Delizia
– 7º Reggimento AVES “Vega” – Rimini

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STRUTT~1I garbugli della vita: Una Brigata Corazzata Vittorio Veneto era fino al 1986 inquadrata nella Divisione Meccanizzata “Folgore” quando fu sciolta, poi, attraverso vari passaggi, confluì nell’Ariete.
Si può quindi affermare che lo spirito della Divisione Meccanizzata “Folgore” confluì, alla fine, nell’Ariete.
L’Ariete e la Folgore furono unite nel sacrificio di El Alamein.
Ariete e Folgore sono oggi di nuovo unite nella Divisione Vittorio Veneto!!

F O L G O R E !

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(immagini tratte dai siti Congedati Folgore e Paracadutisti Firenze).



(immagine tratta dal gruppo Fb Divisione “Folgore” 1945 – 1986)


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Folgore!ultima modifica: 2019-12-29T18:59:24+01:00da trsfolgore1