Riemergono lentamente dalle nebbie del passato…

E’ successo a tutti noi… sono i ricordi. La nostra mente, sollecitata da un oggetto che ci capita tra le mani o da un discorso tra amici o semplicemente da un’immagine, apre una finestra su uno scenario in cui noi abbiamo vissuto e che ci appare inizialmente sfocato ma che piano piano fa riemergere particolari.. e porta, a volte, a nuove considerazioni…

“Lasciammo il CAR di Arma di Taggia la sera del 16 Dicembre 1970. La riviera ligure era ancora piena di sole, anche caldo, ma ci attendeva una notte in tradotta partendo da Genova. Nel lunghissimo, scomodo (ammassati e surriscaldati su sedili di legno) e tormentato tragitto, una sosta in tutte le stazioni. In quei giorni l’Italia al nord degli Appennini era sotto una coltre di neve e dai finestrini appannati non si vedevano altro che paesaggi imbiancati. Addio belle giornate, addio bel sole della Liguria e anche a un bel po’ di spensieratezza in quella notte di viaggio con la mente piena di timori e incertezze….Dove si finirà?….Sapevamo solo che la stazione finale di arrivo della tradotta era Mestre. E vi arrivammo… dopo quasi 24 ore scendendo in una stazione deserta, gelida, neve e ghiaccio…
Ed ecco arrivare dei camion telati; sono per il trasporto delle “spine” (così ci apostrofavano gli addetti al “ricevimento”) alla caserma De Dominicis di Treviso. Durante il trasferimento da Mestre alla caserma nei “comodi telati CP70” a nafta (credo fossero questi gli automezzi di allora) ci fu il congelamento totale delle “spine” per una temperatura esterna che, ci pareva essere, forsanche di -10°C.
Finalmente (era il 17 dicembre 1970) l’arrivo nel grande cortile della caserma De Dominicis di Treviso. Veloce rifocillamento con bevande calde nella mensa e, subito dopo, l’inizio delle varie incombenze organizzativo-burocratiche, appello, magazzino vestiario, sistemazione in camerate, ecc. ecc. Benvenuti a Treviso, benvenuti nella Folgore. Cominciava la vera “naja”.
Bello ricordare che a volte, ma solo quando si prendeva la decade (circa 1500 lire), in libera uscita si andava a bere qualche “ombreta” in varie osterie della città; ma per me la migliore era l’Oca Bianca, dove si beveva il Clinton in tazze di ceramica.
La mia sensazione rimane che a Treviso la gente volesse bene ai soldati (almeno così io vedevo) ed era allora curioso notare, quando si fermava qualcuno per porre una domanda, sentirsi dire: “..comandiii ??” ben sapendo che a Roma, in analoga circostanza, ti avrebbero invece detto “..che vvvoi ??
E il tempo, tra manovre, servizi, poche licenze e tante nuove conoscenze, trascorse, visto poi da oggi, molto velocemente.
Congedato il 20 dicembre 1971, tornai a casa, a Roma, e, dopo i festeggiamenti per il rientro e le festività natalizie, lì cominciarono le vere preoccupazioni… il lavoro… la fidanzata che aspettava.… l’ansia e i timori per un futuro sconosciuto. Fortunatamente, con il passare del tempo prevalse lo spirito dei vent’anni con la tenacia dei giovani di allora… bisognava cominciare la vita lasciando da parte paure e angosce… rimboccarsi le maniche e trovare il proprio posto nella società civile.
Cominciarono da subito a impallidire i ricordi come l’ormai vecchia ossessione della ronda o il saluto sull’attenti al passaggio di un ufficiale; e intanto si sentiva dire che anche la vita nelle caserme stava cambiando, prima con la riduzione del periodo di leva e poi con l’abolizione della coscrizione obbligatoria.
Oggi capita a volte, osservando il comportamento di tanti giovani, di chiedersi se si sia sbagliato nel non aver mantenuto un servizio militare da farsi lontano da casa. Bisogna ammettere che, allora, a molti di noi fece bene incrementando l’autonomia personale, e quindi anche l’autostima, e, contribuendo alla formazione della personalità e alle capacità di rapporti interpersonali, fu positivo anche per l’intera comunità”.

Carmelo Maiolo – 5 aprile 2020 – Ripensando alla vita militare

Raduno dei Trasmettitori 2014

…anche quest’anno, grazie al prezioso lavoro del grande Fabrizio Castellucci del 184° e del folgorino Gianni Cortinovis, potrà avere luogo, e come sempre a Settembre, un nuovo raduno dei commilitoni della De Dominicis…
140919 Raduno 2014…e, cliccandogli sopra, puoi scaricare le “Indicazioni e Programma 2014” e la prenotazione obbligatoria al Raduno.
Arrivederci a presto!!

Raduno dei Trasmettitori 2013

L’entusiastica adesione di tanti ex-Commilitoni alle prime edizioni, ha convinto anche quest’anno il grande Fabrizio Castellucci a organizzare per Settembre un nuovo raduno dei Trasmettitori della De Dominicis…
130920 Raduno 2013Qui di seguito, cliccandogli sopra, puoi scaricare le “Indicazioni e Programma 2013” e la prenotazione obbligatoria al Raduno.
Ci ritroviamo nuovamente a Treviso!!