Ritorniamo a Treviso, in libera uscita… A quei tempi la scelta riguardava solo il modo più veloce per arrivare al centro, all’osteria, al cinema… oggi che l’età e (e il coronavirus) ci mettono più calma possiamo vederlo anche in un altro modo. Quando si arrivava al fondo di Via Lancieri per entrare a Treviso… a sinistra (la più breve per il centro) o a destra? Nel primo caso si passava per il Rinascimento e nel secondo per il Risorgimento. Infatti i due attraversamenti del perimetro delle Mura erano nell’ordine Porta Frà Giocondo e Porta Caccianiga, due personaggi storici importanti per Treviso. Vediamo un po’ :
Rinascimento o Risorgimento?
A Padova fece invece riadattare le mura per resistere alle nuove artiglierie, studiando un nuovo tipo di sistema difensivo che resisterà all’assedio di Massimiliano d’Austria e poi delle truppe spagnole e che rappresenta una delle prime realizzazioni di “fortificazione alla moderna”; questo sistema difensivo, perfezionato e adottato in molte città della Serenissima, riceverà, come per Bergamo, il riconoscimento Unesco nel 2017.
Una vita intensissima; alcuni esempi: – i suoi studi sui monumenti classici, sulle epigrafi latine, su rilievi antiquari e archeologici furono raccolti in un volume donato a Lorenzo il Magnifico di cui rimangono alcune copie. – Nel 1506, chiamato a Venezia per studiare l’interramento della laguna propose la deviazione del Brenta e fu quella la soluzione attuata; nello stesso anno, fu consultato da Papa Giulio II per la ricostruzione della basilica di San Pietro e il suo progetto influenzò la grande fabbrica; a Venezia fu il primo a portare le nuove idee di un’architettura classicista e vitruviana e fu per un decennio al centro di ogni dibattito architettonico e di ogni realizzazione importante; gli viene attribuito il progetto del Fondaco dei Tedeschi. Giorgio Vasari gli dedicò una delle sue “Vite”.
Studia storia naturale ed economia rurale a Padova e Milano; di idee liberali ed antiaustriache, costretto esule in Piemonte, Svizzera, Francia ed Inghilterra, rientra a Treviso nel 1854 per un’amnistia e, con la moglie parigina, si stabilisce a Maserada sul Piave, mantenendo i contatti con altri patrioti ed intellettuali.
Deputato del Regno d’Italia, Prefetto di Udine, Podestà di Treviso (in quanto tale facente parte della delegazione che portò a Torino i risultati del plebiscito del Veneto del 1866), Sindaco di Maserada,
Giornalista e scrittore, pubblicò alcuni romanzi di contenuto risorgimentale e antiaustriaco (I vampiri e l’incubo, Il convento, Brava gente, Il roccolo di Sant’Alipio, Il proscritto) e alcune opere di elogio alla vita campestre e moralistiche (La vita campestre, Il dolce far niente, Le cronache del villaggio, Il bacio della contessa Savina, Frondeggi, Lettere d‘un marito alla moglie morta, Ricordo della provincia di Treviso).