Per quelli che l’89°….

In articoli precedenti si era parlato dell’89° Reggimento Fanteria, del suo glorioso passato, delle sue caserme sparse per la Liguria, ecc. e questo per ricordare ai tanti Folgorini” dove, con facce da sbarbati, hanno imparato a marciare, a sparare, a tirar bombe e “accidenti” a superiori e commilitoni! Ora si presenta un’occasione ghiotta per riparlarne perché un ben noto “nonno” CM Gianni (che in questi anni si è sbattuto da mattina a sera per rimettere insieme un po’ i cocci di quegli sciamannati che costituivano il Battaglione Trasmissioni Folgore) si è ritrovato in mano un pezzo di Storia. Molti giovani partivano allora con l’entusiasmo dei vent’anni e orgogliosi di poter dimostrare a sé stessi e al mondo di essere in grado di “servire il Paese”… erano i tempi in cui ancora qualche nonna ricordava: “chi non è buono per il Re non è buono neanche per la Regina….“. E’ vero che c’era la guerra in Vietnam, dove giovani come noi venivano massacrati ogni giorno, la guerra tra Israele e i Paesi Arabi, gli attentati in Alto Adige e poi anche quelli delle Brigate Rosse e guerriglie in ogni dove… ma i giovani italiani sarebbero stati “pronti”! E quel piccolo seme di orgoglio, per chi lo seppe cogliere, fu alimentato proprio in quel primo periodo di vita militare quando ci si “rese conto” di essere parte di una comunità molto più grande della nostra città. Le strutture e l’organizzazione dell’89° accolsero allora migliaia di giovani insegnando loro cos’era una SRCM, un Garand o un Mab ma anche a condividere gioie e dolori, a marciare e, perché no, anche a cantare insieme.

E allora, ripensando a quegli, a volte, impegnativi momenti si risentano queste note dell'”Inno dell’89° Reggimento Fanteria Salerno” che spingono al coraggio e all’audacia… le parole oggi suonano un po’ troppo retoriche e “datate”… forse come lo sono, oggi, i giovani di allora!

Oggi l’89° esiste solo nei ricordi di tanti “ex” e anche le sue caserme sono in abbandono… è arrivato da tempo per loro il 90°… di calcistica memoria!!

Fatti e Misfatti in armeria alla DeDo

In armeria il M.llo Lovatto ha finito di dare istruzioni e mentre il CM Scapin prosegue la pulizia dell’MG42, gli altri seduti intorno al tavolo ricominciano a chiacchierare… il centralinista Castellazzi racconta: “Qualche giorno fa, ormai prossimi al congedo, il commilitone davanti a me al momento di riconsegnare il Garand M1 in dotazione era terrorizzato perché aveva perso (o forse qualcuno se l’era “fregato”) il mirino del fucile e temeva di andare incontro a grossi problemi. Arrivato il suo turno, consegna l’arma al sergente dell’armeria… Questo apre l’otturatore, guarda nella canna del fucile per vedere se è pulita… richiude l’otturatore, ripone il fucile e dice: “Avanti un altro!”. Non si era accorto della mancanza del mirino!!!! Il mio commilitone rimane talmente impietrito dalla sorpresa che ho dovuto spingerlo via….”.
Lo Sten Lillo però lo rassicura: “Certo che può capitare di perdere il mirino se si allenta la vite e in tal caso ti viene addebitato… proprio come è successo a me alla Scuola Trasmissioni, acc… 500 lire!”.
L’armiere Cordi allora ricorda: “Nel controllare il materiale ci siamo accorti che mancava una baionetta…..ho fatto rivoltare le camerate e la baionetta è stata ritrovata sotto il materasso di un congedante napoletano…. è stato consegnato fino al congedo e perché non l’abbiamo denunciato perché sarebbe finito ben peggio…. e speriamo che la figuraccia gli sia servita di lezione”.
A questo punto un “nonno” CM che, come il nonno dell’”Albero degli Zoccoli”, ne sa sempre una in più, racconta: “Ma voi non sapete di quella volta in una notte di fitta nebbia…” e qui l’altro CM Geraci, subito: “Ma si che lo sappiamo… c’è stato un furto in armeria. Son venuti i carabinieri a interrogare mezzo Battaglione e a ispezionare tutte le camerate e non solo…” e allora l’altro, risentito: “..ma non sapete i particolari… erano in tre e il “capo”, il bastardo, era stato militare aggregato alla DeDo qualche anno fa (per questo sapeva come muoversi). Hanno scavalcato il muro di cinta in fondo alla caserma in un punto particolarmente oscuro (era una notte d’inverno, con una nebbia fittissima) per arrivare all’armeria del 1° piano dove, con una cesoia, hanno tagliato il lucchetto; han preso anche le pistole e fucili di precisione pronte per le gare di tiro…” E qui interviene il marconista CM Stargiotti che a quelle gare avrebbe partecipato: ”… si andava per qualche giorno a Sacile”. “Proprio così… – riprende il “nonno”- ma ci dispiace perché alla fine ci è andato di mezzo il Colonnello, quella bravissima persona che…” e il pontiere Patriarca, per alleviare l’atmosfera fattasi pesante, aggiunge:”…e che ha una moglie splendida..”. “Già – riprende ancora il “nonno”- …ma sarebbe stato impossibile per chiunque parare un attacco improvviso, perfino vivendo in perenne attesa tipo “Deserto dei Tartari” …e comunque dopo circa un mese li hanno beccati… ‘sti fetenti… erano estremisti di sinistra, che adesso ne stanno combinando di tutti i colori..”. e lo Sten Gallina fa presente che: “La stampa, né locale né nazionale ha parlato del caso… solo radioscarpa. Comunque, ragazzi, dobbiamo stare all’erta perché questi che stiamo vivendo saranno poi definiti “anni di piombo” e ne avremo da raccontare!.