Un ricordo davvero speciale…

Ci scrive il Generale Giulio Pallottini:
La permanenza nel Battaglione Trasmissioni “Folgore” (circa sei anni, 1967-1973) è stata una vera scuola di vita, sia professionale sia umana. Ricordo, in particolare, l’elevato spirito di Corpo che animava tutto il personale e la straordinaria volontà collaborativa ai vari livelli. Ringrazio di cuore tutti coloro che ancora si ricordano del ten. Pallottini. Un caloroso augurio di lunga vita agli ex folgorini della DeDo. Con affetto. Giulio Pallottlni

…e di lui ricorderemo anche che, uscito Sottotenente nel 1964 dall’ACCADEMIA MILITARE DI MODENA – 19° Corso “STILE” – 6° Compagnia – 1° Plotone, su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri:
Ten.Col. Pallottini Giulio – Comandante 13° Btg Trs “Mauria” 1986-1989
Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica Italiana
Data del conferimento: 02/06/1991
Col. Pallottini Giulio – Comandante 2º Rgt Trs Alpino 1992-1993
Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana
Data del conferimento: 27/12/1994


“Hanno diritto agli allori del trionfo coloro che, conoscendo meglio di tutti i benefici della pace, non si sono sottratti alle sofferenze della guerra” (Pericle).

Spatia devinco, disiuncta coniungo

Vinco le distanze e unisco ciò che è separato… il senso del motto che campeggia nello stemma della Scuola delle Trasmissioni è chiaro. Una bellissima frase che sintetizza la finalità delle trasmissioni, ma che contiene anche un significato più profondo… la comunicazione unisce.
Poi venne la parola “telecomunicazione”, dall’originaria francese télécommunication, composta dal prefisso greco tele (τηλε- “lontano da”) e del latino communicare (“rendere comune”, “condividere”) a descrivere l’attività di trasmissione a lunga distanza di “messaggi” tra un mittente e uno o più destinatari, attraverso un canale fisico di comunicazione.
Oggi il processo comunicativo è analizzato e sviscerato nei suoi elementi fondamentali: il sistema emittente (animale, uomo, macchina); il canale di comunicazione; il contesto di riferimento; il contenuto della comunicazione; il destinatario del messaggio; l’informazione; il codice formale; ecc. ecc, ma nacque da una sola esigenza : far sapere ad altri, distanti, ciò che si era appreso.
Non vi è un periodo storico legato alla sua nascita… e in questo neppure aiuta il Museo Storico della Comunicazione  aperto a Roma nel 1982 dopo un secolo di raccolta di materiale. La cosa però certa è che i maggiori impulsi al suo sviluppo, come per la maggior parte dei progressi umani, fu legata ad esigenze belliche o commerciali.
Gli organi umani preposti a ricevere e trasmettere a distanza sono certamente gli occhi e le orecchie e quindi facile pensare che i primi segnali utilizzati siano stati quelli “acustici” tramite corni, tamburi, ecc. e quelli “visibili”. Tra questi, i segnali di fumo furono i più utilizzati dagli indiani d’America, dagli aborigeni australiani, dagli Yamana e dagli antichi romani nel IV secolo a.C., per comunicare a distanza concetti elementari, come p.es. l’arrivo di un nemico. Di notte al loro posto si usavano segnali luminosi. Nell’antica Grecia, la presa di Troia (1200 a.C. ca) fu resa nota la notte stessa tramite una serie ininterrotta di segnalazioni luminose emesse da appositi “posti di guardia”.
Enea il Tattico, nel 366 a.C., nel corso dei conflitti interni al Peloponneso, inventò un sistema di telecomunicazioni di messaggi preimpostati tramite strumentazione in possesso sia del mittente che del destinatario e Polibio  poi (200 a.C.) inventò la sua “scacchiera” con la quale, mediante l’uso di più torce, riusciva a trasmettere messaggi cifrati… era in pratica una sorta di primordiale telegrafo.
Segnali di fumo e ottici vennero utilizzati anche in Cina dai guardiani della Grande Muraglia (200 a.C. ca), che passando il messaggio da torre a torre, raggiungevano in breve tempo distanze di 750 Km. Continua a leggere

Il mio servizio militare di leva….

La maggior parte di noi “folgo-trasmettitori” ha terminato la sua leva alla Dedo, ma qualcuno ha fatto invece il percorso inverso venendo a Treviso e poi tornando alla Scuola Trasmissioni. Il precedente articolo di ricordi di Umberto Baldini ha stimolato un altro “ex-complemento”, Mauro Di Giannantonio, a rivivere un po’ le sue esperienze. Speriamo che questo serva da “stura” per tanti altri che di cose ne hanno da raccontare…

Partii il 9 Gen. 1965 da Pratola Peligna (AQ) per raggiungere la Scuola Trasmissioni della Cecchignola a Roma e iniziare il 38° Corso AUC.
Mi sentivo felice e fiero per il concorso vinto, ma anche la tristezza era tanta perché lasciavo la famiglia… la fidanzata! Ma, quando arrivai alla Scuola, avevo le idee ben chiare su ciò che stavo vivendo; pensavo “ora devo rinunciare alle mie abitudini più comode e per quindici mesi della mia vita dovrò assumere un nuovo aspetto“. Nella gerarchia militare nessuno comincia da Ufficiale e già sapevo che questo livello doveva essere conquistato sempre con notevoli sacrifici.
Varcato l’ingresso, un grande piazzale e sul muro di fronte notai subito l’immagine di un angelo con la spada fiammeggiante e la grande scritta “SPATIA DEVINCO DISIUNCTA CONIUNGO”. Fui inquadrato nel 1° Btg Allievi che, al comando del Ten. Col. Landi, era formato da tre Compagnie, due AUC e una ACS, con i corsi pari nella 1°Comp. e i dispari nella seconda. Il Cap. Carlomagno era il Comandante del mio 38° Corso AUC.
I primi mesi di corso furono veramente duri, addestramento formale, educazione fisica e sempre di corsa in ogni spostamento, lezioni in aula su regolamenti, apparati e trasmissioni (telefonia e radiotecnica, multiplex a frequenze vettrici CF1, ponti radio, ricetrasmittenti AN/TRC in VHF e SCR193 in MF-HF), armamenti, arte militare, topografia, NBC, ecc. A complicare i disagi, il 9 Febbr. a Roma ci fu la nevicata del secolo… 40 cm di neve! E’ pur vero che come abruzzese ero abituato alla neve ma, caspita, erano secoli che a Roma non nevicava così e doveva capitare proprio adesso!
E nel mese di Marzo ci fu il giuramento.
Sentivo l’importanza dell’impegno che avrei assunto di fronte a me stesso e alla Patria. Quel giorno provai una forte tensione mista a una certa commozione dovuta anche alla presenza tra il pubblico dei miei genitori, di mio fratello (che aveva frequentato il 28° Corso AUC) e pure della fidanzata…
Durante i restanti tre mesi di corso, dovemmo superare i continui esami sulle varie materie di studio; vi erano allievi che studiavano anche di notte, sotto le lenzuola con una lampada portatile. La paura di essere scartati e non arrivare a fregiarsi del grado di Sergente faceva leva sul nostro orgoglio giovanile e ci spingeva al massimo impegno. Nonostante ciò, alcuni, 5 o 6, furono bocciati. Essendo Perito in Telecomunicazioni, fui avvantaggiato nell’apprendimento e alla fine mi qualificai 40° su 114 allievi. Tra di noi vi erano veramente tanti giovani in gamba.
Avevo il grado di Sergente AUC quando, insieme agli allievi del 39° corso AUC e dopo lunghe prove in notturna, il mio 1° Btg della Scuola Trasmissioni, al comando del Ten. Col. Landi, partecipò alla sfilata del 2 Giugno lungo i Fori Imperiali. La presenza di quella folla straboccante, che per l’emozione quasi ci paralizzava, fu invece uno sprone per fare del nostro meglio. Fummo sicuramente tra i reparti che sfilarono meglio e quella giornata resta tra i ricordi più vivi della mia vita militare.
Arrivò l’assegnazione: Battaglione Trasmissioni Folgore, Caserma De Dominicis, Treviso. Così, il 5 Giugno, con i commilitoni Serg. Moroni e Scolari, partii da Roma Tiburtina per iniziare il periodo “trevigiano” e “folgorino” della mia leva. Continua a leggere

1958-1975 – I Comandanti della “FOLGORE”

La “nostra” Divisione nel corso della sua gloriosa Storia, ha annoverato tra i suoi comandanti delle personalità di grande rilievo. Avevano partecipato alla seconda G.M., in parte in Africa Settentrionale, e molti di essi hanno ricevuto medaglie e importanti onorificenze. Vediamo le notizie reperibili sui 17 Generali che si sono succeduti al suo comando durante gli anni di esistenza del nostro Battaglione Trasmissioni:

1) Gen. Mario Puddu 1958 – 1959 (Ussassai 26/8/1899 – 1980)
AUC alla Scuola di Caserta, partecipa alla prima G.M. prima distinguendosi sul Piave e poi in Francia e in Belgio. Nel 1920 inviato in Albania. Capitano nel 1927 e dal 1928 al 1931 alla Scuola di Guerra. Ufficiale di S.M. dell’Esercito e nel Gabinetto del Min. della Guerra. Dal 1936 sino al termine partecipa alla guerra di Spagna e, per meriti di guerra, promosso Maggiore e comandante un Btg carri e, successivamente, Comandante un Btg dell’esercito regolare spagnolo. Durante la seconda G.M. inviato prima in Albania e, come Ten.Col., nel 1942 al Comando Supremo fino all’Armistizio. Partecipa alla difesa di Roma e poi, nel nuovo esercito italiano, alla liberazione della capitale come Ufficiale dello S.M. dell’Esercito. Colonnello nel 1948, prima Comandante della Scuola Carristi e poi al Centro Alti Studi Militari e allo F.T.A.S.E. – Fa parte del Comando Nato a Verona e degli Stati Maggiori Combinati. Nel 1956 è Gen. di Brigata nella Div. Legnano. Nel 1957 Generale di Div. e Comandante della Div. Folgore dal 1958 al 1959. Nello stesso periodo è anche Direttore Generale Ufficiali del Min. della Difesa. Generale di C.d’A. comandante del 6º corpo d’armata a Bologna dal 1959 al 1962. Autore del libro “Guerra in Italia – 1943-1945”. Decorato con tre medaglie d’argento e una di bronzo al V.M. – Grande Ufficiale OMRI il 02/06/1961
2) Gen. Vincenzo Pezzonia 1959
3) Gen. Massimo De Palma 1959 – 1960. Grande Ufficiale OMRI il 23/02/1965
4) Gen. Ottavio Di Casola 1960 – 1961. Colonnello alla Scuola del Genio nel 1950 – Grande Ufficiale OMRI il 27/12/1965
5) Gen. Luigi Forlenza 1961 – 1962. (RC 3/11/1907 – Roma 23/7/1989)
Alla Scuola AUC di Roma il 1/9/1926. Sottotenente di Complemento il 16/6/1927 all’84° Rgt di Fanteria. Il 15/10/1927 nella R.Accademia Militare di Fanteria e Cavalleria di Modena e Sottotenente di Fanteria il 16/8/1929 all’81° Rgt di Fanteria, tra le cui fila partecipò alla Campagna d’Etiopia. Capitano nel 1935, ammesso all’Istituto Superiore di Guerra nel 1937 prende parte al Secondo Conflitto Mondiale, Maggiore nel 1942. Dopo diversi incarichi di S.M. sino al 1944, fu assegnato al 6° Rgt di Fanteria “Aosta”. Tenente Colonnello nel 1947 e Capo di S.M. della Div. Granatieri di Sardegna. Colonnello dal 31/5/1952 e dal il 15/2/1953 comandante del 67° Rgt Fanteria. Dal 6/3/1954 assegnato al Q.G. Italiano del Comando Forze Terrestri Alleate Sud Europa. Gen.di Brigata nel 1957; al Comando della Divisione “Folgore” dopo la promozione a Generale di Div. il 1/11/1961. Promosso Generale di C.d’A. il 29/12/1964, mentre svolgeva le funzioni di Ispettore delle Armi di Fanteria e Cavalleria, poi nominato Comandante dell’VIII° Comando Militare Territoriale. Dal 26/2/1968 al 2/11971 Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri. Decorato di 2 Medaglie di Bronzo al V.M. e nominato Cavaliere di Gran Croce OMRI il 11/12/1968
6) Gen. Umberto Rosato 1962 – 1963. (Solofra -Avellino- 1906)
Allievo dell’Accademia Militare di Modena e poi Sottotenente dei Bersaglieri. Partecipa alla campagna d’A.O.I. e alla seconda G.M. sul fronte albanese. Decorato di tre croci di guerra al V.M. una delle quali conferitagli “sul campo”. Ufficiale di S.M., Capo Ufficio Operazioni del VI Corpo d’Armata negli anni 1941-1943. Al rientro in Patria, dopo due anni di prigionia in Germania, è Capo Ufficio Operazioni del VI° Comando Militare Territoriale di Bologna e poi Comandante di Btg dell’87° Rgt Fanteria. Promosso Colonnello, è Addetto Militare presso l’Ambasciata d’Italia a Washington, dal 1953 al 1955, e poi Comandante dell’82° Rgt Fanteria “Torino”. Frequentato l’11^ sessione del “Nato Defence College”, dove successivamente ricopre l’incarico di Consigliere agli studi negli anni 1957-1958. Gen. di Brigata nella Div. “Folgore” e poi nell’Accademia Militare di Modena. – Generale di Div., nel 1962 è Comandante la Div. Folgore – Generale di C. d’A. nel 1965 al comando del V° C. d’A. e dal febbraio 1967 al marzo 1969 Comandante Generale della G.d.F. Nei 25 mesi in cui ha retto la carica, numerose le realizzazioni conseguite in ogni settore e l’efficienza operativa dei reparti ha toccato vertici mai raggiunti in precedenza. Continua a leggere