Caro Arcangelo ti scrivo…

…e siccome sei molto lontano più vicino ti costruirò!
Fu così che quelli del I° ’67 della I° Compagnia del Battaglione Trasmissioni Folgore si prestarono a una colletta per creare un Arcangelo a portata di mano. Bravi e timorati ragazzi se si pensa al loro stipendio di 127 lire al giorno! Chissà, se in analoghe circostanze, oggi se potrebbero ancora trovare di simili. Fatto sta che misero in moto uno scultore (i particolari ci mancano e aspettiamo fiduciosi che qualcuno di loro ce li fornisca) per realizzare una statua del “nostro” protettore.
Non sappiamo chi la realizzò prendendo spunto da quella ben più famosa del Duomo di Orvieto, capolavoro dell’aretino Francesco Mochi (1580–1654, uno degli iniziatori del barocco) realizzata nel 1608, una delle poche in cui il nostro Gabriele è senza spade o gigli o trombe in mano.
E ci piace perché, anche se l’originale autore la intendeva come “Annunciazione”, noi la possiamo benissimo interpretare invece solo come un costante invito ad innalzare lo Spirito e rivolgere lo sguardo ad alti obiettivi.
L’Arcangelo è ancora librato nel volo, avviluppato nell’intreccio scomposto della veste, nel battito delle ali che sottolineano la tensione vibrante del corpo culminante nel braccio teso verso l’alto e, in più, ma solo nella “nostra” versione, con il volto illuminato da una serena fiducia. E sicuramente proprio di questa fiduciosa spinta verso il futuro avevano bisogno i tanti giovani che da allora nel piazzale della De Dominicis sotto sfilati sotto di essa.
Il significato del nome Gabriele è “forza di Dio” e deriva dal termine ebraico Gavriel. Ha un suono molto dolce e negli ultimi anni è tra i nomi maschili più amati, anche nelle versioni Gabriel e Gabrio, mentre al femminile è Gabriella. L’arcangelo Gabriele è una delle figure bibliche più note e importanti poiché ha il compito di annunciare i suoi messaggi tra gli uomini. Nelle Sacre Scritture è presente sia nel Vecchio che nel Nuovo Testamento, è colui che comunica al profeta Daniele il piano di Dio, a Zaccaria l’arrivo di Giovanni, a Maria la sua gravidanza grazie allo Spirito Santo e farà pure da tramite tra Allah e Maometto per la scrittura del Corano… e capace di farci fare dei buoni collegamenti con i nostri pesanti apparati a valvole!!
Fu così che, in pompa magna e alla presenza di numerose autorità (nella foto il Gen. Mino) e finendo anche sulle pagine del giornale di Treviso, il “nostro” Arcangelo Protettore fu inaugurato quel 26 Marzo 1968….. dovete sapere che a quei tempi l’onomastico del “nostro” si festeggiava il 24 Marzo mentre, da anni, il nuovo calendario liturgico raggruppa in un unico giorno, il 29 settembre, la festa dei tre arcangeli (nel Nuovo Testamento il termine “arcangelo” è attribuito solo a loro tre: Michele (il protettore della Brigata Paracadutisti Folgore), Gabriele (chi meglio di lui che era il messo del Signore poteva proteggere le Trasmissioni) e Raffaele (che è la buona guida di tutti noi bravi viandanti).
Scherzi a parte, i nomi dei componenti di quel generoso I° ’67 della I° Compagnia del Battaglione Trasmissioni Folgore sono riportati nella targa posta nella base di quella statua che, da subito, divenne un importante punto di riferimento di tutta la caserma; a tutti quei nomi un riconoscente pensiero per aver abbellito e arricchito la nostra cara e vecchia DeDo.

Cara la nostra vecchia DeDo…

Mentre la nostra “vecchietta” è in piena forma, ben tenuta e piena di vita, non si può dire altrettanto di molte delle altre caserme frequentate dagli ex-trasmettitori come la maggior parte di quelle liguri dell’89° Rgt Salerno rimaste vuote dopo il suo trasferimento nel 1976. Queste, dopo che lo Stato, grazie alla legge sul Federalismo Demaniale, ne aveva passato la proprietà agli Enti locali in cambio di un serio progetto di riqualificazione, sono rimaste abbandonate al degrado. E vediamo la situazione:
Imperia – caserma Pietro Crespi
Imperia, raccolta firme contro la trasformazione della ex-caserma in centro per migranti: “Non vogliamo diventare come Ventimiglia”
LaStampa, 12 Nov.2018 Un blitz dei carabinieri ha individuato senzatetto che avevano cercato rifugio nell’ex caserma Crespi. È l’ennesimo episodio…
ImperiaTv, 20 Nov.2019 – L’Agenzia del Demanio provvederà agli interventi sulla Palazzina Comando, dell’ex Caserma Crespi, che ospita gli uffici della Ragioneria e dell’Archivio di Stato….
Ma, mentre la palazzina d’ingresso è occupata dai VV.FF. e la palazzina Comando da uffici statali, il grosso, l’edificio principale, resta in abbandono e degrado…!01 Imperia
Arma di Taggia – caserma G.B.Revelli
… circa 600mila metri quadri, passati dall’agenzia del Demanio a Comune e Provincia… Sanremo News.it:
23 ottobre 2018: ex Caserme Revelli, entro 15 giorni via ai lavori. La Giunta approva una variazione di bilancio….
– 17 settembre 2019: ex Caserme Revelli nel completo degrado…!
02 Arma x2
Pieve di Teco – caserma Sebastiano Manfredi
L’edificio, a monte dell’abitato è sull’area già occupata dal castello dei Marchesi di 03 PieveClavesana nel 1472. Distrutto nel 1625 (conflitto tra Genova e Savoia), ricostruito nel 1645 e occupato dal Convento delle Agostiniane. Espropriato nell’Ottocento e trasformato in caserma dedicata a Sebastiano Manfredi, caduto in Africa nel 1896. Vari reparti Alpini passeranno da questa caserma prima dell’89°. Acquisita e restaurata dal Comune è oggi Spazio Aggregativo d’Arte Cultura e Storia. Ospita un Museo delle Maschere, un auditorium, una sala espositiva, servizi socio-culturali e dal 2014 l’Ist. Tecn. Commerciale Statale.
Albenga – caserma Piave
Il Comune ha venduto alcuni anni fa l’ex Caserma Piave per 4,2 milioni di euro alla CDP. 04 Albenga PiaveAttorno all’immobile si è ipotizzata ogni genere di destinazione d’uso, dalla realizzazione di un complesso ricettivo-residenziale, alla creazione di un Centro di Identificazione ed Espulsione dei migranti, a Polo Scolastico o Tecnologico-sperimentale, Accademia militare ed altro ancora.
Ma aldilà di congetture più o meno fantasiose resta il fatto che non è dato sapere il futuro di uno dei simboli della città, caduto nel frattempo in assoluto degrado.
Albenga – caserma Aldo Turinetto
La riqualificazione è stata oggetto di studio delle varie amministrazioni provinciali e comunali. 05 Albenga TurinettoFiniti nel cassetto i progetti precedenti, nel 2017 è stato bandito un ulteriore concorso vinto dall’architetto albanese Ermal Brahimaj. Al termine del 2019 dovrebbero iniziare i lavori con la demolizione delle strutture esistenti. Nel frattempo è stata usata da varie realtà per i più diversi scopi, anche come sede dei mezzi della nettezza urbana.
Diano Castello – caserma Bruno Camandone
Imperiapost.it, 6 Gennaio 2014 – A.A.A. VENDESI Ex Caserma Camandone con trattativa privata. 06 DianoL’area interessata è molto vasta (120 mila mq con 30 costruzioni. L’area potrà essere trasformata in un complesso turistico ricettivo oppure in una struttura socio-sanitaria assistenziale….
Da allora più nessuna notizia e la storica caserma è in stato di degrado e abbandono.
Savona – caserma Bligny
Ex caserma Bligny è ora Campus Universitario. Lo studio UNA2 di Genova ha completato il progetto di riqualificazione della caserma C.A.R. Bligny e il complesso si è trasformato in un nuovo campus universitario. Complimenti!07 Savona x2Negli scorsi anni l’amico Orazio Rivetti, grande trasmettitore della 2° Compagnia – 1° ’72 e tra i più assidui frequentatori degli annuali raduni, aveva anche pazientemente documentato fotograficamente il disastro in cui il nostro Stato sprecone aveva lasciato tutte le suddette caserme.

Un pò di storia della De Dominicis..

La “nostra DeDo” fu costruita nel 1910 su un’area di circa 80.000 mq per la Cavalleria e ospitò negli anni diversi reparti tra cui i gloriosi “Lancieri di Novara”.
linea Piave 1Non ci dato sapere come fu utilizzata durante la Grande Guerra; sicuramente ospitò quegli eroici Corpi che combatterono, e vinsero dopo Caporetto, l’esercito più agguerrito dell’epoca in tante cittadine venete e friulane, (Casarsa, Cormons, Gemona, Codroipo, Tagliamento, ecc.), i cui nomi sono anche nei nostri ricordi legati alle “manovre”, agli anfibi e tute mimetiche.
E senz’altro ospitò ancor più soldati al tempo delle battaglie del Piave che videro Treviso, vicinissima al fronte, minacciata direttamente di invasione, e la sua provincia (Montello, Nervesa, Isola dei Morti, ecc.) scenario di epici e sanguinari sacrifici.
foto DeDo anni 20Sicuramente ancora abitata dalla Cavalleria negli anni ’20 come testimonia una vecchia foto, rintracciata dal Castellucci, del momento in cui il Comandante e la Bandiera dei Lancieri ricevono la medaglia al V.M. per la battaglia del 30 Ott.1917 a Pozzuolo d.F. che bloccò l’avanzata nemica consentendo alla III° Armata di ricostituirsi oltre il Piave.
Ma i nomi ricorrenti legati alla sua storia più recente sono sicuramente quelli di Folgore (tratto dalla originaria 185° Divisione Paracadutisti Folgore) e di 184° (tratto dall’originaria 184° Divisione Paracadutisti “Nembo”) a loro volta uniti ai nomi di Collegamenti o Trasmissioni.
Una storia “comparata”, ci può far ricordare quali furono i reparti che negli anni vi alloggiarono e gli eventi che li interessarono (colorati i “padroni di casa”, normali gli “ospiti”):
• 29.03.1951 – 31.10.1953 – Battaglione Collegamenti “Folgore” della 185° Div. Folgore
…* 1952 – 1962 la Sezione CC Divisionale “Folgore”
• 01-11-1953 – 31.10.1958 – 184° Compagnia Collegamenti della 184° Div. Nembo
• 01.01.1958 – 31.12.1975 – Battaglione Trasmissioni “Folgore” della Divisione Folgore
…* 1960 – 1989 – 513^ Sezione di Magazzino del 7° Deposito Territoriale
…* 1962 – 1965 – XIII° Battaglione Fucilieri della 3^ Brigata Missili
– dal 1.1.1964 la ferma viene ridotta da 18 a 15 mesi.
– dal 1.1.1976 la ferma viene ridotta da 15 a 12 mesi.
• 01.01.1976 – 30.11.1993 – 184° Battaglione Trasmissioni “Cansiglio”, così rinominato il precedente dopo la ristrutturazione del 1975 dell’E.I. per la quale la Folgore diventa Divisione Meccanizzata Folgore con “supporto” del suddetto.
– 6 maggio 1976, terremoto in Friuli. La Divisione impegnata nei soccorsi.
…* 1976 – 1986 – Comando Trasmissioni della Divisione Meccanizzata “Folgore”
– La Divisione Folgore viene sciolta il 31 Ott. 1986, per la riorganizzazione dell’E.I. con l’abolizione del livello divisionale ma il 2Cansiglio” resta tale fino al 1993 ma alle dipendenze del V° C.d’A.
…* 1986 – 1993 – Gruppo di Lavoro Telematico del V° C.d’A.
– dal 1.12.1993, la Bandiera di Guerra lascia la Caserma inviata al museo delle bandiere di Roma … da allora non vi risuona più il grido “Folgore”!
• 01.12.1993 – 31.12.1998 – Centesperimat – Centro Telematico Sperimentazioni, Rifornimenti e Riparazioni Materiali delle Trasmissioni sotto il Comando Logistico Nord.
– dal 1/1/1997 la ferma viene ridotta da 12 a 10 mesi.
• 01.01.1999 – 31.12.2016 – 184° Reggimento di Sostegno Telecomunicazioni “Cansiglio” del Comando Logistico Nord e la Bandiera di Guerra torna alla Caserma.
– dal 16.3.2000 è possibile il servizio militare femminile volontario.
– dal 1.1. 2005 il servizio militare diventa solo volontario.
• 01.01.2017 – ………… – 184° Battaglione di Sostegno Telecomunicazioni “Cansiglio”, ridiventato battaglione per la nuova ristrutturazione dell’E.I. con abolizione del livello reggimentale, del Comando Logistico Nord.

A un sommario conteggio, risulta plausibile che, nelle camerate e nei cortili della De Dominicis, dall’anno della sua costruzione, siano stati alloggiati non meno di 100.000 militari…
…E DAL 2011 OSPITA ANCHE IL RADUNO NAZIONALE DEI SUOI TRASMETTITORI!!