Una vita nelle Trasmissioni

In occasione della giornata mondiale delle telecomunicazioni e della società dell’informazione, è doveroso rivolgere un pensiero di ringraziamento a tutti coloro che si dedicano a questa importantissima attività per il genere umano. Ovviamente anche noi, nel nostro piccolo piccolo, del vecchio Battaglione Trasmissioni, ci sentiamo un po’ partecipi a questa realtà. Ma sappiamo anche che tra noi vi è stato chi nelle Trasmissioni ha trascorso, anche senza stellette, tutta la vita. Ce lo ricorda con le sue memorie l’ex-Sten Mauro Di Giannantonio:

La passione per il mondo delle trasmissioni me la passò mio fratello più grande. Frequentavo le medie nel 1957, quando in estate lui, che aveva frequentato il 3° anno Radiotecnici dell’ITIS di Chieti, cominciò a riparare qualche radio. Le valvole, già a livello visivo mi affascinarono subito; erano componenti attivi dei quali ancora non potevo capire la funzione, ma furono alla base della mia decisione di iscrivermi anch’io all’ITIS. Scelsi ovviamente il corso di Radiotecnica e mi diplomai Perito in Telecomunicazioni con un bel “otto” in Telefonia e Radiotecnica. Arrivò presto la “chiamata alle armi” per la quale, fatta domanda e superati gli esami fui ammesso con gran soddisfazione al Corso AUC nella Scuola Trasmissioni. Fu così che, a differenza di molti coetanei, anche il servizio militare mi permise di restare nella “mia materia” e anzi di ampliarne le conoscenze. Rientrato a casa, il caso volle che io vedessi un telegiornale in cui il Presidente del Consiglio Aldo Moro inaugurava il Centro Spaziale del Fucino; scattò l’idea e feci domanda di assunzione. La risposta non fu immediata ma, ancora fortunatamente, potei rimanere intanto nell’”ambiente” perché fui assunto come insegnante di Radiotecnica dal Centro di Formazione Professionale di Avezzano. E arrivò presto anche il telegramma di convocazione per la selezione di Telespazio. Anche questa prova fu superata brillantemente anche grazie all’esperienza acquisita come ex Ufficiale delle Trasmissioni che mi permise di trattare argomenti ben al di fuori dei programmi scolastici. Ed eccomi assunto come turnista (arco delle 24h e 7 giorni su 7) sugli impianti operativi della Telespazio.Solo chi ne aveva più capacità poteva, durante i turni, effettuare la manutenzione degli apparati ed io cominciai ad avere una predilezione per gli UP-Converter (70 MHz – 6 GHz) e per i Trasmettitori di Potenza a Klystron e TWT (travelling wave tube).
Fui nominato dapprima responsabile dell’Area Trasmittente e, in seguito, dell’intera Area Laboratorio Misure che comprendeva tutta la strumentazione del Centro Spaziale del Fucino.
(nella foto, una lezione sugli accoppiatori direzionali ai ragazzi del 5º anno dell’ITIS di Chieti).
Ricevetti l’incarico di scegliere il sito per la messa in funzione del Centro Spaziale di Scanzano in Sicilia, per cui feci numerose campagne di misure di interferenze presso varie cittadine come S.Giuseppe Jato, Ribera, Avola, Francavilla di Sicilia, Solarino, Noto e Pioppo arrivando però a scartarle per la presenza di interferenze in banda 3700-4200 Mhz non compatibili con il segnale da satellite.
Non mancò anche la collaborazione con le Forze Amate: nel 1982, Telespazio ricevette da AFRTS (Armed Forces Radio and Television Service) l’incarico di studiare la realizzazione di stazioni riceventi satellitari in Banda “C” presso le basi Nato Americane. Si tratta del servizio di trasmissione radiotelevisiva che l’Esercito Americano fornisce ai suoi militari e alle loro famiglie di stanza all’estero. Per questo impegno, la DIS (Sistema di Informazione per la Sicurezza della Repubblica – organo del Presidente del Consiglio), mi dovette rilasciare il NOS (Nulla Osta di Sicurezza) dopodiché iniziai le campagne di misure di interferenze per verificare la necessità di un sistema di cancellazione delle stesse. Furono analizzate le basi Nato di Vicenza, Bagnoli, Sigonella, San Vito dei Normanni, La Maddalena, Aviano e Ghedi.
Il SICRAL (Sistema Italiano per le Comunicazioni Riservate e Allarmi) è il sistema satellitare italiano per le comunicazioni militari strategiche e tattiche Interforze che serve anche a garantire sicurezza pubblica ed emergenza civile. Telespazio ha curato le fasi di progettazione, realizzazione, integrazione e collaudo del segmento terrestre presso il Centro di Interforze di Gestione e Controllo di Vigna di Valle (Roma) e presso il Centro Spaziale del Fucino. Nel 1990, iniziai una campagna misure, che durò sei mesi, per analizzare tutti i Gruppi Radar dell’Aeronautica, la Rete Radar Costiera della Marina Militare e di tutti i Comandi Militari dell’E.I. Durante le rilevazioni ritrovai con gran piacere anche vecchie conoscenze: al Comando Militare di Bari, il capitano Di Nardo della 2° Comp. AUC, divenuto Colonnello, e al 1° Rgt Aviazione dell’Esercito Antares di Viterbo il Ten. Anzalone col grado di Ten. Colonnello.
Iridium Italia S.p.A del Gruppo Telecom Italia è la società operativa responsabile per la gestione del servizio Iridium in Italia. Il sistema Iridium è stato concepito dagli ingegneri della Motorola Satellite Communications Group per realizzare la prima rete per telecomunicazioni cellulari realmente globale. La rete satellitare Iridium, formata da 66 satelliti e da 11 stazioni terrestri (gateway) rappresenta la massima espressione dell’innovazione tecnologica per la telefonia mobile.
La stazione Telespazio della Piana del Fucino, gestisce la fornitura dei servizi Iridium a 18 paesi europei. Per la scelta dei siti dove istallare le antenne delle gateway, la Korea, la Thailandia, Taiwan e il Brasile si sono affidate all’esperienza dei tecnici Telespazio.
Non più quindi solo Italia ma il nostro lavoro si allargava nel Mondo.
Avvezzo ormai alla valigia in mano, ricevetti l’incarico di team-leader di un gruppo prescelto per effettuare in tutti questi Paesi una lunga campagna di misure di interferenze elettromagnetiche e determinare le località con i requisiti funzionali e, in una seconda fase, per le istallazioni delle antenne, il collaudo degli apparati ricetrasmittenti e il sistema di tracking, in Thailandia, India, Taiwan, Hawaii e Brasile. Lo stesso impegno fu svolto per Globalstar (sistema di satelliti in orbita terrestre bassa – LEO – per telefonia satellitare mobile e fissa simile al sistema Iridium) in Kenia e Zimbabwe. Nelle foto alcune delle varie installazioni: Thailandia, India, Pearl Harbour, Kenia (ripreso il carotaggio del terreno per la base dell’antenna parabolica), Zimbabwe dove degli Ascari stavano a guardia dei nostri apparati in nostra assenza e dove fummo ospiti a cena dell’Ambasciata Italiana.
E ancora, dopo la nascita di Tiscom (Joint Venture fra Telespazio, Inepar e Pcn del Brasile, che offre ai clienti l’intera gamma dei servizi di comunicazione via satellite legati alle reti VSAT) fu effettuata una lunga campagna di misure per verificare l’idoneità dei siti prescelti.
Si avvicinava ormai per me il momento di passare la “stecca” ma, ancora, questa volta per conto della Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e la Commissione Nazionale delle Attività Spaziali Argentine (CONAE), l’ultimo mio impegno lavorativo nell’ambito delle Trasmissioni mi spinse proprio in capo al mondo e gli ultimi saluti ai colleghi li spedii da Ushuaia nella Terra del Fuoco.

Mauro Di Giannantonio
– 38° Corso AUC –

Una vita nelle Trasmissioniultima modifica: 2021-05-18T00:28:35+02:00da trsfolgore1
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