Scuola Trasmissioni alla Cecchignola

Spatia Devinco Disiuncta Coniungocaserma perotti romacaserma perotti planimetria
caserma perotti cartolinaNegli anni ’60, con la leva a 15 mesi, la maggior parte dei militari di uno scaglione, terminati i due mesi di CAR, raggiungeva direttamente il Battaglione dove, tramite corsi interni, “imparava” il suo incarico, di trasmettitore o altro,  in seno all’Esercito.
Altri, come gli AUC, gli ASC e gli AS arrivavano invece alla DeDo dopo sei mesi di istruzione nelle Scuole Trasmissioni.
Altri ancora, gli “specializzati“, dopo i due mesi di CAR, prima di giungere al Battaglione venivano inviati alle Scuole Trasmissioni dove frequentavano quattro mesi di corso per acquisire la “specializzazione” (che avrebbe in seguito comportato anche la bellezza di Lire 20 in più nella ricca diaria di Lire 127).
Gli AUC, gli ASC, gli AS, tutti gli “specializzati” della 2° Compagnia (O.P.R. e G.E.) e i RM della 1°  Compagnia del nostro Battaglione sono passati quindi tutti dalla Scuola Trasmissioni della Cecchignola, allora “città militare”, alla periferia sud di Roma, la nostra vecchia caserma “Perotti“.
Vacanze Romane” dirà qualcuno… col cavolo… in quella caserma enorme tra continui servizi, studio ed esercitazioni si perdeva ancora più peso che al CAR; peso che si cercava di recuperare in libera uscita nelle trattorie in città a Roma (ma ci si metteva più di un’ora per andare e altrettanto per tornare).
Benché nell’E.I. fin dal 1861 vi fossero militari che si occupavano dei collegamenti, solo nel secondo dopoguerra fu fondata la prima “Scuola” dedicata ad essi. Dopo un passaggio a Nocera Inferiore e poi a Bracciano, questa trova infine sede a Roma nella ex Caserma Genova Cavalleria (guarda il caso!) che diventa Caserma Generale Perotti. L’unità era dapprima inglobata nella Scuola del Genio, ma diventa nel 1953 la “Scuola Trasmissioni” dei nostri vecchi tempi.
caserma perotti cartolina nuovaIl parco materiali era allora costituito da apparati di produzione inglese o statunitense, ma negli anni Settanta l’industria nazionale torna a produrre proprie apparecchiature e mezzi di comunicazione, migliorando i rapporti con il nostro EI e la formazione dei suoi Quadri; negli anni successivi poi, la galoppante evoluzione tecnologica dei sistemi di telecomunicazione e l’avvento delle trasmissioni digitali e satellitari rendono obsoleti nel giro di pochi anni i nostri vecchi telefoni e radio e altrettanto indispensabile una ben più profonda professionalità.
La nostra vecchia Perotti è oggi la “Scuola delle Trasmissioni e Informatica”.