Auguri di Buon Anno!!

Termina il 2023…qualcuno purtroppo ci ha lasciato, per tanti sono aumentati i dolorini sparsi e per altri si sono dovute aggiungere giornate passate tra camici bianchi e infermieri… però in tanti siamo ancora qui a rinnovare gli auguri e confidare nella buona sorte; ci siamo lasciati alle spalle uno dei periodi più rognosi della nostra storia per l’arrivo, malamente affrontato, di una pandemia ma abbiano anche ritrovato nuova fiducia; una buona sorpresa è stata sicuramente anche scoprire che un giovane generale della “nostra” Folgore a saputo mettere nero su bianco tanti dei pensieri e considerazioni che si erano affacciate nelle nostre menti, quelle cioè di vedere una società evolversi troppo rapidamente tanto da ritrovarsi in un “mondo al contrario”.
Ebbene sì, siamo arrivati al 2024! Per i più della vecchia guardia si sono superati, e anche abbondantemente, i 50 anni da quel “soggiorno” in terra trevigiana. Per molti di noi, i nomi e le circostanze di allora sono entrate in una “zona nebbiosa” e per questo motivo, per dare un aiutino ai neuroni della memoria, qualcuno ha pensato di preparare una minima “raccolta” e metterla in un calendario; questo, se stampato in A3 ci farà compagnia per tutto l’anno e sarà anche in grado di richiamare dei ricordi che ci stimolino ancora una volta a superare limiti e “trasmettere” esperienze!!! Per sempre FOLGORE (per sempre “giovani”)!!
P.S.: è possibile richiedere la stampa del calendario a: Sbg Eliografica – Via A.Manzoni 11 – Treviso – 0422.410601 – sbgeliografica@libero.it – al costo di 15€ (+ev. spedizione).

Anche un parà può scrivere al Presidente…

Un sergente maggiore della Folgore scrive a Mattarella:”..l’obbedienza militare leale e consapevole è una virtù, quella cieca e assoluta può considerarsi un difetto”.
E’ questo un particolarissimo, anzi unico periodo storico della nostra Nazione in cui i comportamenti, gli spostamenti e il lavoro dei cittadini vengono condizionati da un “lasciapassare”. Mentre prosegue la tempesta quotidiana sui dati relativi all’epidemia (che sembra miracolosamente non riguardare i nostri militari) e taciute invece le possibilità di cura, mentre si continua ad applicare un protocollo ormai riconosciuto come errato e dannoso, mentre viene reso praticamente obbligatorio un tipo di “vaccino” sperimentale, un sergente della Folgore (che probabilmente del malumore si fa portavoce) prende la penna e scrive al Presidente.
Vanno lette con attenzione le parole che il sergente maggiore Ciro Scognamiglio, del 187° Reggimento Paracadutisti Folgore, rivolge a Mattarella. Sospeso dalla retribuzione per gli effetti del decreto legge 26 novembre 2021 n.172, il sottufficiale ricorda che “anche ai militari viene riconosciuto il diritto della libertà di manifestare il proprio pensiero… e che togliere lo stipendio a chi non ha altre risorse è come uccidere, ma per fortuna non si è ancora arrivati a sopprimere la coscienza intellettuale e lo stato di diritto, principi fondamentali della Costituzione italiana”.
E qui di seguito un breve riassunto della lunghissima lettera che può essere vista integralmente a questo link.
“Occorre avere l’onestà intellettuale, ancor prima del coraggio, di dirlo apertamente e senza timori: il lasciapassare verde o passaporto vaccinale che dir si voglia è una infame pratica ritorsiva. Si tratta a tutti gli effetti di una discriminazione che merita disprezzo e la massima opposizione da parte di tutti i cittadini che non sono disposti a piegarsi allo squallore del nuovo potere tecno-sanitario”.
“Anche i cittadini in armi hanno gradualmente preso coscienza del fatto che il certificato verde costituisce un palese strumento di discriminazione che collide con i principi fondamentali anche dell’ordinamento giuridico militare e sono considerati intangibili dalla Costituzione repubblicana per la quale il diritto di movimento e di assemblea, non sono in alcun modo vincolabili a presunti passaporti verdi, gialli o fucsia”. Per essa non esiste virus al mondo che possa disporre delle libertà e dei diritti e una scienza che ce lo chiedesse non sarebbe scienza, ma squallida ideologia proprio come l’infame dottrina della razza nel 1938 o l’aberrante dottrina eugenetica”. Continua a leggere